mercoledì 8 settembre 2021

8 SETTEMBRE, LA FESTA DI BELVEDERE DI UN TEMPO PER CELEBRARE LA NATIVITÀ DELLA MADONNA






Da "I figli degli ultimi - Crespina nella storia" di Piero Arrighi, classe 1921:
" L’8 di settembre a Belvedere si celebrava la festa della Madonna con solenni riti religiosi che richiamavano molta gente anche dalle campagne vicine. Essendo ancora nella bella stagione, questa festa favoriva allegre scampagnate che paesani e villeggianti facevano lungo la strada fiancheggiata dai fiorenti vigneti ricchi di uva quasi pronta per la vendemmia.
La festa di Belvedere era come una piccola fiera paesana in cui non mancavano tre o quattro bancarelle che vendevano giocattoli e dolciumi. Naturalmente c’erano sempre Bistino con i gelati e sua moglie Celide che friggeva i saporiti frati, mentre i convenuti, sdraiati sul verde prato antistante la chiesa e la villa Belvedere, aspettavano la tarda sera prima di rientrare in paese. "

Dalle memorie dell'Abate Ranieri Tempesti:
"Il Conte Francesco Del Testa e Contessa Giovanna De' Cataldi, sposi, offrirono, nell'anno del Giubileo 1775, alla venerazione della popolazione l'antica immagine della Madre di Dio, a lungo venerata in casa propria, avendo qui costruito un tempio dedicato al nome della Vergine"

Da "Odeporico o sia itinerario per le colline pisane" di Giovanni Mariti:
" Dietro l'altare vi fa bella figura un coro a guisa di tribuna, coperto con una ben intesa cupoletta, e maestrevolmente dipinto a figure e architettura; ed in fronte del quale vi è un quadro con un' immagine di Maria Vergine col Bambino in collo, a basso rilievo e di terracotta, opera di Giovanni Gonnelli detto il Cieco di Gambassi. Fu fatto erigere quest'oratorio nell'anno 1775 dalla pia femmina la contessa Giovanna Cataldi Del Testa Del Tignoso e successivamente poi fatto per due volte da essa ingrandire. "

NOTA:

Dell'antica immagine in terracotta della Madonna col Bambino, attribuita da Mariti al Cieco di Gambassi (1600), ma invece probabilmente del 1400, oggi rimane solo una copia in gesso (vedi foto sopra). È del 1919 la denuncia della scomparsa dell'originale.